Per Mimmo Di Carlo salvare il Livorno sta diventando una missione da portare a termine a tutti i costi; l’ambizioso allenatore ciociaro è arrivato nella città labronica da appena tre partite (4 punti nelle prime due, ieri ko casalingo col Genoa), eppure si è già immerso nella nuova realtà, condividendo per altro con la proprietà parte del mercato di riparazione invernale. Sono arrivati in Toscana elementi di esperienza del calibro di Castellini e di Mesbah, più un attaccante che solo 12 mesi fa incantava Parma e faceva gola a diverse squadre: stiamo parlando di Ishak Belfodil, centravanti algerino che l’estate scorsa è passato all’Inter per 7,5 milioni di euro (ma solo per la metà del suo cartellino) più il prestito di Antonio Cassano, firmando addirittura un contratto di cinque anni. Ma del triste e abulico Ishak, alla Pinetina così come sul prato verde di San Siro, non s’è vista che l’immagine sbiadita del ragazzotto che dispensava giocate e gol al Tardini; otto presenze in campionato di cui una sola da titolare (per un totale di 181 minuti in campo), neanche il becco di un gol con l’unica gioia in Coppa Italia quando aveva realizzato la sua prima rete da interista contro il Trapani.
Poco, troppo poco, così a gennaio il club nerazzurro ha deciso di mandarlo in giro per rinvigorirlo; piste estere, inglesi per la precisione, ma sulla sirena l’ha spuntata il Livorno a caccia di gol salvezza, per il presidente Spinelli un investimento da 2 milioni di euro tra prestito e parte dell’ingaggio, il neo-allenatore amaranto Di Carlo qualche giorno fa esprimeva sincera soddisfazione per la sua acquisizione. Lo stesso giocatore si era presentato alla stampa raggiante e carico di buoni propositi:
“All’inizio avevo voglia di provare un’esperienza in Inghilterra, poi è arrivata l’opportunità di Livorno e non me la sono lasciata sfuggire. Sia Mesbah che Duncan mi avevano chiamato per dirmi che qui si sta bene che c’è un bell’ambiente ed una società preparata. L’Inter? E’ stata una buona esperienza anche se ho giocato poco. Il demerito se non ho trovato spazio è solo mio. Non cerco scuse. Ora sono al Livorno per dare alla squadra il mio contributo per la salvezza, faremo di tutto per ottenerla. Il Livorno aveva giocato bene anche a San Siro contro l’Inter e mi aveva fatto una buona impressione”.
Ieri è entrato al minuto numero 58 al posto di Cristiano Piccini, fornendo una prestazione a dir poco impalpabile; addirittura Di Carlo nel dopo partita ha usato parole abbastanza dure rivolte non tanto a Belfodil quanto alla sua ex squadra:
“Mi sembra incredibile che un giocatore come Belfodil sia arrivato a gennaio in quelle condizioni, chiaramente sovrappeso. Un giocatore con quelle caratteristiche ha bisogno di giocare con continuità. Mi sembra strano che quando era all’Inter non sia riuscito ad arrivare a una forma accettabile. Mi spiace, perché ci vorrà ancora diverso tempo; il ragazzo mi ha detto che si allenava da solo, e anche questa è una cosa strana, impensabile per un investimento di quelle proporzioni: non so cosa sia successo, che problemi ci siano stati tra Belfodil e la società, magari avrà avuto le sue ragioni per farlo lavorare fuori dal gruppo”.
Una bocciatura per lo meno a breve termine, con tanto di risposta da parte di Walter Mazzarri che dopo la vittoria dell’Inter sul Sassuolo ne ha approfittato per replicare al collega del Livorno, pur non svelando granché:
“Di Carlo si chiede perché Belfodil pagato così tanto non si è allenato con noi? Chi aveva la testa altrove non poteva lavorare con la squadra che altrimenti ne avrebbe risentito. Lui e altri non c’erano con la testa. Alla fine del mercato Guarin è tornato in gruppo e ha fatto bene, Belfodil è stato meglio mandarlo in prestito. Non devo aggiungere altro né rispondere a nessuno…”.
Un problema in più per l’Inter o una grana nell’immediato per il Livorno?
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